Le voci hanno cominciato a circolare da un paio di giorni, ma le informazioni - in assenza, ovviamente, di conferme ufficiali - rimangono molto scarse: sembra comunque che anche Amazon abbia intenzione di entrare nel mercato emergente dello streaming musicale con un servizio on-demand in abbonamento. Citando alcune fonti anonime, il sito The Verge parla di trattative in corso con numerose case discografiche, il cui tono per il momento sarebbero ancora "informale". La società di Seattle, si fa notare, disporrebbe già di una grossa parte dell'infrastruttura necessaria per lanciare la piattaforma, a cominciare dal servizio di music cloud Cloud Player che consente di accedere da qualunque dispositivo di riproduzione alla propria collezione musicale duplicata e conservata sui server di Amazon. Sul mercato dello streaming, attualmente dominato dalla svedese Spotify e dalla francese Deezer, punterebbero per il futuro anche altri giganti di Internet come Google (con due servizi separati, uno legato a YouTube e l'altro a Google Play che già si sono assicurati le licenze di Warner Music) e Apple, con una Web radio sullo stile di Pandora. Di sicuro il panorama è affollato e competitivo: dopo Rhapsody, Slacker, Muve Music, Samsung Music Hub, Sony Music Unlimited e Rdio (da qualche giorno anche in Italia) dovrebbe esordire entro l'anno Daisy, servizio lanciato da Beat Electronics con il coinvolgimento di Trent Reznor dei Nine Inch Nails.