Le classifiche di vendita sono inattendibili? I comportamenti di acquisto nei (sempre meno frequentati) negozi di dischi non sono più adeguati a rappresentare gli spostamenti del gusto, le evoluzioni dei consumi musicali e il gradimento del pubblico? Allora è giunto il momento di confezionare una classifica “post-discografica”, un frullato di dati, statistiche e percentuali che tenga conto di tutto: delle vendite dei dischi, certo, ma anche dell' airplay radiofonico, dei videoclip in rotazione, del downloading da Internet e sulle suonerie dei cellulari, persino dei movimenti underground del mercato illegale. <br> L'idea di una “Mix Parade” (così è stata battezzata) è venuta a Dario Salvatori – cultore storico di classifiche – e allo staff che con lui collabora a Radioscrigno, la task force radiofonica che da circa un anno ha cominciato a mettere mano ai materiali d'archivio Rai (vedi news) curando un sito Internet e un programma in onda la domenica sera su RadioUno: lo stesso che ieri (27 ottobre) ha ospitato la prima edizione della classifica sopraccitata. Un tentativo curioso, magari anche stimolante (aspettiamo di sentire i risultati…) di dare una visione globale del mercato musicale, basato sull'assunto ampiamente condiviso che “è il supporto, e non la musica, ad essere in crisi” ma che, incrociando dati tra loro disomogenei, punta certamente più all'elemento di “intrattenimento” della classifica (in funzione appunto del suo utilizzo radiofonico) che non al suo rigore scientifico. <br> Se per i dischi più venduti, le scalette radiofoniche e la programmazione TV vengono in soccorso le fonti consuete (classifiche FIMI/Nielsen, Music Control, playlist delle emittenti musicali), come procurarsi dati attendibili sulle altre modalità di consumo, e che peso assegnare a ciascuna di esse? Quelli di Radioscrigno hanno cercato di risolvere l'equazione ideando un meccanismo basato sull'attribuzione di un misterioso indice “Cc” (canzone-contatto) a ciascun canale di vendita o di diffusione musicale, destinato a misurarne l'impatto potenziale sull' “audience” musicale e a determinarne di conseguenza l'incidenza percentuale sul risultato finale. Resta la curiosità di capirne di più, ad esempio sul modo in cui verrà stilata la graduatoria dei titoli più richiesti sul mercato clandestino (le note informative diffuse alla stampa e pubblicate sul sito spiegano che faranno fede i dati forniti dal Ministero delle Finanze e dalle ditte produttrici di masterizzatori, integrati da rilevazioni sul campo comprensive dei punti vendita abusivi): ma i nostri tentativi di metterci in contatto con Salvatori non hanno avuto per il momento successo.