Non piace per nulla alla Federazione dell'Industria Musicale Italiana, FIMI, l'idea della Rai diffondere per radio una classifica dei dischi più graditi dal pubblico italiano redatta tenendo conto anche degli acquisti effettuati illegalmente sul mercato “pirata”. Dell'idea sono fautori (vedi News) lo staff di Radioscrigno e Dario Salvatori, autore e conduttore di uno show radiofonico che da ieri (27 ottobre) ospita la nuova chart, battezzata Mix Parade e redatta miscelando i dati di vendita ufficiali con quelli dell'airplay radiofonico, della programmazione TV dei videoclip, con il downloading da Internet e, appunto, con le vendite registrate nel sottobosco del mercato illegale. Quest'ultimo aspetto della classifica ha fatto infuriare la FIMI che, appena letta la notizia pubblicata stamattina (28 ottobre) da Rockol ha inviato alla nostra redazione queste considerazioni, firmate dal direttore generale Enzo Mazza, che pubblichiamo integralmente: “Castroneria senza limiti. Nel Paese dove si presenta un emendamento alla finanziaria per condonare le multe, dove per anni si è inserito nel PIL (Prodotto interno lordo) anche il lavoro nero ora si arriva a costruire le classifiche di vendita conteggiando anche la copia pirata, tanto per aggiungere confusione su confusione. E' peraltro abbastanza paradossale che mentre da un lato RAI difende a spada tratta un sistema, quello del'auditel, che mostra chiaremente la corda, dall'altro fa polpette di sistemi certificati utilizzati in altri segmenti di mercato. In ogni caso non risulta essere stata avanzata alcuna richiesta da RAI per l'utilizzo della classifica di vendita FIMI/Nielsen che come è noto è soggetta a copyright e non può essere impiegata senza una precisa autorizzazione." <br> Aggiungiamo soltanto che, come riportato in coda alla notizia di cui sopra, i nostri tentativi di entrare in contatto con Dario Salvatori erano risultati per il momento infruttuosi. Contiamo di raggiungerlo telefonicamente in giornata per eventuali repliche e/o precisazioni.