In principio furono libri e dischi. Poi computer, hi-fi, televisori ed elettrodomestici. Oggi è arrivata anche l'ora dell'abbigliamento: l'emporio virtuale di Jeff Bezos assomiglia sempre di più ad un grande bazaar elettronico, ora che tra i suoi fornitori – secondo quanto riporta il Wall Street Journal – non ci sono più soltanto EMI, Warner e Universal o le grandi firme dell'editoria libraria ma anche ditte come Gap e Sears, Roebuck & Co. <br> In realtà, per motivi di costi e di stoccaggio, Amazon non venderà direttamente la nuova merceologia ma farà da tramite tra i consumatori e un gruppo di rivenditori specializzati, promuovendo sul sito i prodotti delle marche di abbigliamento con cui ha siglato accordi di collaborazione. Stando alle indiscrezioni raccolte dal quotidiano americano, i clienti di Amazon avranno la possibilità di inserire gli acquisti di capi di abbigliamento negli stessi “cestini della spesa” utilizzati per dischi e libri, ma saranno poi i negozi specializzati ad occuparsi della spedizione agli acquirenti della merce ordinata. Bezos e i suoi nuovi partner commerciali tengono per il momento la bocca cucita: ma sembra certo che il lancio del nuovo shop on-line sia imminente, in modo da sfruttare al meglio l'onda della corsa natalizia agli acquisti.