Benché la totale assenza di informazioni al proposito a inizio aprile lasciasse presagire un possibile congelamento della manifestazione per l'edizione annuale, è arrivata oggi a Rockol la conferma da parte di Live Nation di come, almeno per l'estate del 2013, l'Heineken Jammin' Festival non si terrà: l'evento live, inaugurato nel 1998 all'autodromo Enzo e Dino Ferrari di Imola poi trasferitosi prima al Parco San Giuliano di Mestre (dal 2007 al 2011) e poi all'Arena Concerti della Fiera di Rho, alle porte di Milano (da dove, comunque, era già stato annunciato un ipotetico futuro spostamento), non aveva mai conosciuto prima di oggi cancellazioni (eccezion fatta per l'edizione 2009, in origine programmata per giugno, poi spostata a luglio e infine abortita definitivamente per complicazioni di carattere logistico). L'annuncio della cancellazione, per l'estate 2013, dell'Heineken Jammin' Festival arriva a poche ore da quello - analogo - fatto dal co-fondatore di Hub Music Factory Alex Fabbro a proposito di un altro appuntamento molto conosciuto dagli appassionati, specie quelli residenti in Lombardia, il Rock in Idrho. In occasione della presentazione alla stampa dell'ultima edizione del festival il numero uno di Live Nation Italia Roberto De Luca aveva auspicato una lunga e fruttuosa permanenza della manifestazione presso il polo fieristico meneghino: "Speriamo che la nostra diventi una lunghissima collaborazione", spiegò lo scorso 29 febbraio a proposito dello spazio dell'Arena Concerti, alla periferia del capoluogo lombardo. La scelta della location per un'eventuale edizione 2013 diventò sicuramente materia di studio, da parte del promoter, a partire dallo scorso autunno, quando, a proposito dello spazio rhodense, Marco Boraso, responsabile dei settori marketing e comunicazione di Live Nation, ammise come "una location più bucolica" sarebbe stata perfetta per una nuova edizione della rassegna. Nuova edizione che, a sentire quanto riferito dagli organizzatori solo qualche mese fa, sembrava tutto fuorché in discussione: "Per un brand internazionale come il nostro, in termini di promozione un festival di queste proporzioni vale più della più azzeccata delle campagne pubblicitarie: il bilancio di queste quattordici edizioni è assolutamente positivo, e ci ha reso - di anno in anno - sempre più credibili sul mercato", cin confermò il direttore commerciale della filiale italiana del gruppo Heineken Marco Alberizzi, al quale fece eco lo stesso Boraso: "Il Jammin' in Italia rappresenta un unicum in termini di identità e continuità. Per le prossime edizioni ci piacerebbe rimanere nell'area milanese (dove, è giusto ricordare, l'accoglienza era stata buona, da parte delle istituzioni, ndr), magari trovando una location più bucolica rispetto a quella di Rho.