A dispetto dei suoi tentativi di accreditarsi presso l'industria discografica e la comunità artistica come interlocutore affidabile, Grooveshark continua a perdere partner importanti: tra questi il costruttore automobilistico americano Chevrolet (gruppo General Motors), che ha appena deciso di tagliare i ponti con la piattaforma di streaming musicale ritirandosi da una campagna pubblicitaria congiunta. Alla base della decisione, ufficialmente non motivata, ci sarebbe proprio la reputazione ambigua della società, accusata di non remunerare artisti e case discografiche in relazione alla musica distribuita. La Web company facente capo al gruppo Escape Media, intanto, continua a essere impegolata in vertenze giudiziarie con le maggiori case discografiche: nel 2011 Universal aveva accusato i suoi manager e dipendenti di avere caricato personalmente decine di migliaia di brani sulla piattaforma in palese violazione delle norme che tutelano il copyright, mentre lo scorso anno anche la EMI aveva reiterato alla società l'accusa di averne violato il catalogo. Dopo alcuni tira e molla, Apple e Google non consentono a Grooveshark di distribuire le proprie app attraverso i rispettivi negozi online per la vendita di programmi e applicazioni software.