Non passa alla Camera (202 favorevoli e 240 contrari) l’emendamento alla finanziaria per la riduzione transitoria dell’IVA sui CD al 15 %, proposto dall’on. Piero Ruzzante dell’Ulivo: ma la FIMI, promotrice del provvedimento, valuta comunque positivamente il risultato della votazione in aula e si prepara ad un nuovo tentativo di rompere la breccia in Senato. <br> “Di solito”, riflette il direttore generale della federazione Enzo Mazza, “la Camera bocciava tutti gli emendamenti a larga maggioranza, mentre l’articolo presentato dall’on. Ruzzante non è passato per un soffio, guadagnandosi l’approvazione anche di numerosi esponenti della maggioranza; AN, per esempio, lo ha votato in massa”. <br> I discografici non hanno vissuto il no come un’ennesima bocciatura, dunque: “Noi lo consideriamo un passo importante nella giusta direzione”, dice Mazza. “E’ importante che ancora una volta le problematiche dell'industria siano state oggetto di dibattito in una seduta del Parlamento. Il grosso lavoro di sensibilizzazione che la FIMI ha fatto con i parlamentari della maggioranza e dell'opposizione ha smosso sicuramente le acque, e oggi vi è una maggiore consapevolezza da parte di molti parlamentari della questione dell'eccessivo peso fiscale sul prodotto discografico. Visto come sono andate le cose alla Camera, al Senato si può anche sperare di portare a casa un risultato utile”. <br> La riduzione dell’IVA sui prodotto musicali al 15 % proposta da FIMI è comunque un passo intermedio: l’obiettivo finale resta quello di una riduzione al 4 % (l’aliquota in vigore per i libri), per il quale sono però necessarie modifiche normative concordate a livello europeo.