Anno terzo, ed anno cruciale, per gli Italian Music Awards, i Grammy italiani voluti dalla FIMI che il 2 dicembre prossimo celebreranno al FilaForum di Milano le migliori produzioni discografiche dell'anno (almeno secondo il parere delle varie “academy” coinvolte nelle votazioni). <br> Gli ingredienti per l' “evento” presentato oggi, 8 novembre, a Palazzo Isimbardi, questa volta, ci sono tutti: dalla sospirata diretta TV (strappata in extremis su RaiDue) alla presenza annunciata sul palco di un cast di stelle locali e internazionali: Maurizio Salvadori, che in veste di amministratore delegato di Clear Channel organizza lo show per il secondo anno consecutivo, snocciola i nomi di diciotto papabili da cui verranno scremate le otto-dieci guest star della serata, e gli “insiders” danno già per certa la presenza di sir Elton John, Phil Collins, Mark Knopfler, Craig David e Anngun con Piero Pelù. Ma siccome sempre di premi della musica italiana si tratta, affiorano nella lista anche i nomi di Zucchero, Ligabue, Elisa, Carmen Consoli, 883 e molti altri (tutti da confermare). Il comunicato stampa fornito dall'organizzazione informa anche di iniziative collaterali come tre incontri nelle università statali di Milano Bicocca, Pavia e Como che, nella settimana degli Awards, metteranno a confronto gli studenti lombardi con discografici, giornalisti ed artisti come Samuele Bersani, Eugenio Finardi, 883, Davide Van De Sfroos, Mango e Francesco Renga. Svaniti nel nulla invece, pare per problemi di budget, altri progetti di cui si era parlato nelle scorse settimana (come un evento dedicato alla musica indipendente). <br> Parlano (brevemente) il presidente della provincia Ombretta Colli, il direttore di RaiDue Antonio Marano e il direttore generale della FIMI Enzo Mazza, che presenta le nominations già pubblicate da Rockol (vedi news), mentre il portavoce dello sponsor Alice/Telecom annuncia la prossima distribuzione di 7000 ingressi gratuiti alla serata. <br> Poi arriva Piero Chiambretti, conduttore designato dello show, e scompagina le carte in tavola. “Né la Rai né il settore musicale – esordisce – se la passano troppo bene: e in un momento in cui tutti le suonano alla TV di stato, uno show musicale ci sta a pennello. Il nostro obiettivo è di fare almeno la stessa audience di 'Destinazione Sanremo'. Dovremmo farcela perché già oggi, in questa sala, siamo più numerosi”. Quindi si fa più serio e lancia la sua proposta: “Non vorrei che gli artisti premiati venissero solo a raccogliere le loro patacche. Sarebbe bello che si mostrassero disponibili a fare per il pubblico qualcosa di estemporaneo, che so una canzone al pianoforte o un unplugged alla chitarra”. Qualche discografico in sala fa smorfie di perplessità. Staremo a vedere.