Rialza subito la testa l’industria discografica britannica, vanto dell’amministrazione Blair, dopo la batosta subita nel secondo trimestre dell’anno (ma allora c’erano i Mondiali di calcio, e le speranze poi disilluse della nazionale inglese, a distrarre i sudditi della Corona…). I mesi da luglio a settembre, secondo quanto riferisce l’associazione di categoria BPI, sono andati meglio chiudendosi con un fatturato in crescita del 3,5 % rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, e riportando in attivo (sia pur di poco) il saldo parziale del 2002: + 0,3 %. <br> A salvare l’onore del mercato leader in Europa sono stati l’immarcescibile collana di compilation “Now”, giunta ormai al numero 52 della serie e confermatasi al primo posto tra i best seller di stagione, nonché le ultime fatiche discografiche di gruppi come Oasis e Coldplay: grazie anche a loro, le vendite di album sono cresciute del 9 % in fatturato e del 5 % in numero di pezzi venduti. Quanto è bastato a restituire il sorriso ai dirigenti della BPI, uno dei quali, Peter Jamieson, si è dichiarato “moderatamente ottimista” sulla stabilità della ripresa dell’economia discografica locale grazie anche ad un programma di pubblicazioni che in vista del mercato natalizio mette in fila glorie nazionali come Robbie Williams, Craig David e David Gray accanto a neo-star decretate dalle platee televisive come Gareth Gates e Will Young: tutti indicati come possibili salvatori della patria.