Hanno raggiunto quota 1000, nel momento in cui scriviamo, le firme raccolte online per salvare dalla demolizione la Earls Court, uno dei templi storici della musica rock (e non solo) a Londra: una cifra relativamente modesta, considerando che la sola metropoli conta oltre 8 milioni di abitanti. La petizione, promossa da Karim Halwagi, amministratore delegato della Association of Event Organisers, si chiuderà il 31 agosto e fino ad allora è possibile sottoscriverla a questo indirizzo (ma solo se si è cittadini britannici o si risiede normalmente nel Regno Unito). "L'effetto di una potenziale perdita dell'Earls Court Exhibition Centre, probabilmente la venue britannica più nota a livello internazionale, sarebbe enorme, e non solo per l'industria locale che opera nel settore mostre ed eventi. Avrebbe anche un enorme impatto sulla capacità di attrarre società estere intenzionate ad allestire mostre ed eventi a Londra", sostiene Halwagi. "La cosa ironica è che la UK Trade & Industry vuole fortemente attrarre organizzatori stranieri di eventi nel Regno Unito e che già scontiamo una penuria di impianti disponibili: ricordiamoci che ci sono solo 52 settimane in un anno e che uno o due impianti non possono ospitare l'enorme varietà di grandi eventi destinati a operatori commerciali e consumatori che si tengono annualmente nel Regno Unito, senza considerare la possibilità di aggiungere manifestazioni provenienti dall'estero". La Earls Court attrae ogni anno oltre due milioni e mezzo di visitatori e circa 30 mila standisti, assicurando lavoro a un migliaio di persone e incassi superiori al miliardo di sterline. Ex sede dei Brit Awards (traslocati nel 2011 alla O2 Arena) utilizzata anche durante i Giochi Olimpici di Londra 2012, ha ospitato in passato storiche esibizioni di gruppi rock come Pink Floyd e Led Zeppelin.