Mentre i mercati leader (Stati Uniti, Regno Unito, Germania, Francia: fa eccezione il Giappone) segnano il passo o non riescono ancora a colmare il vuoto lasciato dalla flessione dei cd con l'incremento delle vendite di musica digitale, l'industria discografica guarda con attenzione al boom dei Paesi emergenti: l'ultimo "Recording Industry in Numbers" dell'IFPI, in particolare, individua nell'India il mercato a maggior crescita nel mondo, con un incremento del 22,1 per cento sull'anno precedente che porta il fatturato 2012, 146,7 milioni di dollari, al suo massimo storico. Il Paese asiatico è anche uno dei pochi, finora, in cui le vendite digitali hanno già abbondantemente superato quelle dei supporti fisici (88,4 milioni di dollari contro 45,4 milioni, grazie soprattutto agli abbonati di telefonia mobile che nel Paese sono ben 900 milioni); rilevante anche il fatturato generato dai diritti di pubblica esecuzione, 10,4 milioni di dollari, mentre le sincronizzazioni hanno prodotto incassi per 2 milioni e mezzo. Altri Paesi in forte crescita, rileva l'IFPI, sono il Brasile (257,2 milioni di dollari, + 8,9 per cento) e il Messico (144,5 milioni di dollari, + 8,2 per cento).