Lo scambio illegale di musica in rete prosegue con il vento in poppa e la EMI, prima fra le major, decide di affrontare finalmente i “pirati” a viso aperto liberando parte del suo catalogo per un consumo on-line meno irrigimentato e meglio distribuito sul Web: dal 1° dicembre prossimo, annuncia un comunicato della casa discografica, molte canzoni appartenenti al marchio britannico (ma quante, e quali?) saranno scaricabili a pagamento come download permanenti, con la possibilità aggiuntiva di farne un numero limitato di copie su CD-R e di trasferire i file su lettori portatili, attraverso portali, negozi on-line e service provider come America Online, Yahoo!, MSN di Microsoft, Earthlink, Verizon, Cablevision Systems, Direct TV Broadband, BestBuy.com, MTV.com, MP3.com e SongPro.com. <br> Per prendere d'assalto il caotico mercato della musica in rete, EMI ha stretto accordi con nove distributori di musica digitale, che si incaricheranno di trasportarne i “contenuti” verso i terminali di vendita: si tratta di Alliance Entertainment, Ecast, FullAudio, Liquid Audio, Rhapsody di Listen.com, Roxio, Streamwaves più i due servizi gestiti direttamente dalle major, Pressplay e MusicNet (a quest'ultima aderisce dalla nascita la stessa EMI, che però fino a questo momento aveva concesso solo autorizzazioni per lo streaming e il download “a tempo”). <br> Le opzioni di acquisto a disposizione dei consumatori riguarderanno sia le novità discografiche (singoli, in contemporanea con la messa in onda radiofonica e in anticipo sull'uscita nei negozi) che il back catalog, e artisti di ogni genere, spiega la EMI: il comunicato aziendale cita Frank Sinatra e i Coldplay, i Beach Boys e Lenny Kravitz, David Bowie e Kylie Minogue, Norah Jones e perfino i Pink Floyd, finora prudentissimi amministratori dei propri archivi musicali (ma dipende naturalmente dai contratti…) <br> “Abbiamo in programma di incrementare via via il repertorio disponibile”, promette il presidente di EMI Nord America David Munns. “Gusto e domanda cambieranno nel tempo, ma intanto abbiamo messo in piedi una struttura che risponde alle esigenze dei consumatori e degli artisti ed anche alle nostre”. Basterà ad infastidire i “fuorilegge” di KaZaA, Morpheus, Grokster e Audiogalaxy?