A pochi giorni dal Record Store Day 2013, di cui la stessa Rough Trade ha proposto un'anteprima lo scorso 21 marzo organizzando una in-store performance di diversi artisti emergenti (tra cui il cantautore Tom Odell), il rivenditore indipendente inglese annuncia di avere incrementato del 25 per cento il giro d'affari nel corso del primo trimestre dell'anno. Un risultato di grande rilievo per la popolare insegna (a fronte di un + 1,4 per cento registrato nello stesso periodo dall'industria discografica britannica secondo i dati raccolti dall'associazione di categoria BPI e dalla Official Charts Company), appena premiata ai Music Week Awards, la settimana scorsa, come "Retail Brand" dell'anno a scapito di marchi quali iTunes, Spotify e HMV, e che conferma un trend di crescita a doppia cifra da quando la società ha aggiunto, nel 2007, il negozio Rough Trade East (area londinese di Brick Lane) al preesistente Rough Trade West (situato su una traversa di Portobello Road). Come già annunciato, entro fine anno Rough Trade aprirà a Williamsburg, Brooklyn, uno spazio vendita di dimensioni doppie rispetto a quello di Brick Lane e che secondo i suoi portavoce (e a dispetto dell'immenso Amoeba Music di Los Angeles) dovrebbe immediatamente diventare il negozio di dischi più grande di tutti gli Stati Uniti. Rough Trade sta anche valutando l'opportunità di aprire in altre città britanniche, e il titolare Geoff Travis ha già indicato in Manchester la possibile, prossima sede di un negozio.