Dopo essere entrata in concorrenza con Apple e iTunes sul fronte del download musicale (con discreti risultati: in tre anni la quota di mercato americana di Amazon MP3 è quasi raddoppiata, dal 12 al 22 per cento, in parte proprio a scapito del principale concorrente), Amazon sembra intenzionata a gettare il guanto di sfida non solo a Spotify (con un servizio di streaming di cui si parla da qualche tempo) ma anche a Netflix. Indiscrezioni americane rimbalzate sul New York Post dicono infatti che Jeff Bezos sia pronto a entrare nel settore della produzione televisiva, sfornando a tempi brevissimi (ma già rinviati) le puntate pilota di otto comedy show diffuse gratuitamente sul sito americano. I programmi, che vedono la partecipazione di attori famosi come John Goodman nel serial "Alpha house" (incentrato su quattro senatori che vivono nella stessa casa), sarebbero costati ad Amazon fino a 10 milioni di dollari (il fatturato annuo del gruppo ammonta a 61 miliardi di dollari): secondo il Post, la strategia di Amazon mira a convincere una parte dei suoi 200 milioni di clienti a spendere 79 dollari all'anno su Prime, il servizio di consegna prioritaria che include anche l'accesso gratuito a un servizio di video streaming e il noleggio della biblioteca in formato elettronico di Kindle. Dopo gli episodi pilota, infatti, le puntate successive dei serial sarebbero disponibili solo a pagamento e in esclusiva agli abbonati a Prime. "La qualità produttiva doveva essere davvero elevata; abbiamo messo insieme dei cast fantastici e professionisti di prima qualità", ha confermato al quotidiano newyorkese il direttore di Amazon Studios Roy Price. Tra gli altri serial in programma figura anche "Zombieland", prodotto dalla Sony come spin-off del film omonimo distribuito in Italia nel 2009 con il titolo di "Benvenuti a Zombieland".