Rilevata la Parlophone (ex EMI) da Universal lo scorso mese di febbraio (in cambio di 487 milioni di sterline in contanti), Warner Music ha fatto sapere di voler mantenere in vita lo storico marchio discografico britannico che ha in catalogo artisti come Coldplay e Pink Floyd, facendone una delle sue tre etichette "frontline", accanto ad Atlantic e Warner Bros., grazie a "investimenti significativi" sul fronte dell'A&R. La notizia proviene da un mesaggio che l'amministratore delegato della società Stephen Cooper ha trasmesso al suo staff e che Music Week è riuscito a intercettare. Nel suo "memo" Cooper ricorda che la "Parlophone è un'etichetta leggendaria dalla consolidata reputazione nello scoprire talenti, portare artisti alla popolarità e coltivare carriere di successo", e spiega la sua intenzione di assicurarle una "proprietà stabile e di lungo periodo". Il chief executive officer aggiunge che l'incorporazione dell'etichetta darà impulso all'attività di Warner sul fronte del repertorio classico e della gestione del catalogo, rafforzandone la presenza sui mercati dell'Europa Continentale. Cooper è convinto di poter risparmiare 70 milioni di sterline all'anno grazie a un'integrazione degli uffici e a una sinergia sul piano della logistica, dei sistemi informativi, delle fonti di approvvigionamento e dei canali di distribuzione e all'eliminazione delle duplicazioni esistenti (a proposito delle inevitabili riduzioni di organico, Cooper ha promesso massima trasparenza e rapidità decisionale ai dipendenti, sottolineando la sua intenzione di "conservare il team più forte possibile attingendo alla ricchezza di talenti che esistono in entrambe le società"). L'acquisizione di Parlophone, aggiunge nel "memo" il chief executive officer Warner, è già stata approvata dall'Antitrust negli Stati Uniti e in Brasile.