Una crescita di fatturato registrata negli Stati Uniti, nel Regno Unito, in Francia, in Germania, in Canada e in America Latina, controbilanciata in parte da un calo in Giappone, in Italia e in altre nazioni asiatiche ed europee, ha contraddistinto l'ultimo trimestre di Warner Music, chiuso il 31 marzo scorso con un profitto di 2 milioni di dollari e un incremento del volume d'affari dell'8 per cento (a 675 milioni di dollari). La major indica tra gli artisti di maggior successo del periodo Bruno Mars, Josh Groban, Fun., Ed Sheeran e Blake Shelton. Grazie a loro, Warner ha incrementato non solo i ricavi digitali (+ 18 per cento nel settore musica registratata, tra download, streaming e abbonamenti, il 47,3 per cento del totale), ma anche quelli legati ai supporti "fisici" (cd), cresciuti dell'11 per cento. Gli introiti generati dalle licenze del repertorio sono a loro volta aumentati del 10,6 per cento, mentre quelli connessi ai servizi artistici e ai diritti "allargati" (concerti, sponsorizzazioni, merchandising ecc.) sono calati del 16,7 per cento soprattuttto per la carenza di tour importanti. Praticamente stazionario, + 0,8 per cento, il fatturato della società edizioni musicali del gruppo, Warner Chappell, con un incremento del 4,3 per cento nel settore cinema e televisione grazie a recenti investimenti.