Il passaggio dell'etichetta Parlophone (Pink Floyd, David Bowie, Blur, Coldplay, ecc.) a Warner Music, e la conseguente cessione di una frazione del suo catalogo ad altri operatori del mercato, "segna l'inizio di un nuovo capitolo per le etichette indipendenti e i loro artisti". Così Helen Smith, presidente esecutivo dell'associazione indie Impala, ha commentato l'approvazione dell'operazione, annunciata in mattinata, da parte della Commissione Europea. La decisione dell'antitrust, sostiene la Smith in un comunicato, "contribuirà a ribilanciare il mercato della musica registrata tuttora dominato dal duopolio, sempre più forte, costituito da Universal e Sony Music". Impala, spiega la nota, "continuerà a implementare il suo accordo con WMG" (Warner Music Group), che consentirà ai suoi associati e a quelli dell'altra organizzazione indipendente Merlin di acquistare, gestire in licenza o distribuire "una porzione significativa degli asset del Parlophone Labels Group (PLG) o i loro equivalenti tra quelli posseduti da WMG". L'intesa siglata lo scorso febbraio tra Warner, Impala e Merlin, hanno spiegato i portavoce della Commissione Europea, è stato considerato un elemento decisivo per l'approvazione dell'acquisizione della Parlophone, dal momento che dovrebbe garantire un riequilibrio concorrenziale tra major discografiche e settore indipendente.