Con una delibera dello scorso 10 maggio il Comune di Milano ha prorogato la concessione dello spazio ex Officine Ansaldo - ribattezzate OCA (Officine Creative Ansaldo) - alla società di live promoting Barley Arts, che a novembre si era insediata nello stabile situato a pochi passi dal centro del capoluogo lombardo per avviare una sperimentazione di collaborazione tra istituzioni, imprenditoria e associazioni: "La proroga stessa è un riconoscimento dello straordinario lavoro fatto in questi mesi da noi e dai nostri collaboratori", ha dichiarato Claudio Trotta, storico patron della società meneghina, "Lo si legge a chiare lettere nel documento che riferisce il provvedimento, dove si parla - oltre che della grande qualità e quantità degli spettacoli organizzati - anche della nuova identità impressa allo spazio. Senza dimenticare che, in tempi di crisi come questi, OCA ha contribuito a creare posti di lavoro, arricchendo il territorio non solo culturalmente". Un bilancio molto positivo, quindi, "raggiunto con a disposizione poco tempo e poche risorse, grazie allo sviluppo di un progetto che ha coinvolto entità diverse tra loro", che si chiuderà a luglio, quando avrà termine la prima tranche (che fino ad allora, musicalmente parlando, vedrà sfilare sui palchi dello spazio - tra gli altri - gli Shellac di Steve Albini, George Thorogood & The Destroyers e Gov’t Mule) sperimentale di concessione: "Per l'estivo in cartellone ci saranno ancora più spettacoli, molti dei quali gratuiti, che si affiancheranno alle attività per bambini e anziani già proposte in passato", chiarisce Trotta, "Posso dire che, per un volta, sui giornali possa finire una buona notizia". Passati senza scossoni dall'avvicendamento di assessori allo spettacolo col passaggio di consegne da Boeri a Del Corno ("La continuità di linea dell'amministrazione è dimostrata dalla delibera stessa"), adesso a Barley Arts guardano al futuro: "Dopo questo primo periodo di affidamento ci sarà un altro bando, per una concessione che io mi auguro possa essere pluriennale, al quale parteciperemo possibilmente non da soli, ma con tutte le associazioni e i collaboratori coi quali abbiamo lavorato fino ad oggi", assicura Trotta. E in caso di vincita? "E' una domanda molto difficile, alla quale è difficile dare risposte adesso. L'ipotesi di poter operare con un orizzonte temporale di - per dire - 10 anni ci permetterebbe di strutturare ancora meglio le attività per dare maggiori opportunità tanto ai nostri interlocutori - istituzioni, associazioni, artisti e addetti ai lavori - quanto al pubblico. Dal canto nostro, siamo fiduciosi: non è un caso che il Comune abbia presentato un progetto di agibilità definitiva dello spazio elaborato insieme a noi".