Mentre Google ha già lanciato il suo nuovo servizio di streaming Google Play Music All Access (ma solo negli Stati Uniti, per ora, e solo a pagamento), Apple potrebbe vedersi costretta a rinviare ulteriormente il debutto della sua "iRadio" oltre la data della Worldwide Developer's Conference in programma dal 10 al 14 giugno prossimi a San Francisco. Secondo le indiscrezioni che trapelano nell'ambiente, riprese dal sito HITS Dailydouble, alcuni fornitori di contenuti starebbero ancora opponendo resistenza al rilascio delle licenze necessarie per l'uso del repertorio: e alla major discografica Sony Music, che insiste per ricevere una royalty anche sull'ascolto dei frammenti di ogni canzone, si sarebbero ora unite anche la società di edizioni Sony/ATV e il braccio musicale di Bertelsmann BMG Rights Management, a loro volta determinate a strappare a Cupertino condizioni migliori di quelle previste dai contratti standard stipulati a suo tempo con società come Pandora. Secondo dati ufficiosi, attualmente gli editori musicali incassano una royalty del 12 per cento dai servizi cloud "scan-and-match" di Amazon, Google e della stessa iTunes, mentre le etichette discografiche riceverebbero il 58 per cento.