Fedele all'obiettivo impellente di alleggerire struttura, debiti e costi di gestione, la multinazionale franco-americana – che ha da poco (vedi News) disposto la cessione di una parte di Vivendi Environnement, il ramo che fornisce servizi di pubblica utilità alla collettività francese – annuncia di avere completato anche la vendita dell'editore librario USA Houghton Mifflin. A rilevarne la proprietà è un consorzio di investitori privati formato da Thomas H. Lee e Bain Capital che nell'operazione avrebbero investito 1,66 miliardi di dollari USA, gran parte dei quali versati in contanti con l'impegno di assumere anche una quota (380 milioni di dollari) del debito gravante sulla società. <br> La vendita di Houghton Mifflin (casa editrice che negli USA pubblica testi scolastici, fiction, libri per bambini e volumi di carattere tecnico-scientifico) rientra nel piano Vivendi di raccogliere entro la fine del 2004 16 miliardi di euro destinati a ripianarne il deficit finanziario; nel corso del 2002, l'azienda (vedi News) aveva già ceduto i suoi interessi editoriali in Europa al gruppo francese Lagardére. Resta un'incognita, invece, il futuro di Vivendi Universal Entertainment (VUE), la divisione che raggruppa reti TV (USA Networks), parchi giochi, studios cinematografici ed etichetta discografica (Universal Music, la più sofferente del lotto: - 91 % in termini di profitti di gestione nel terzo trimestre 2002, a dispetto di una quota di mercato in crescita). Secondo gli analisti finanziari, il management dell'azienda si trova ad un bivio tra l'accettare l'offerta dell'ex petroliere americano Marvin Davis (vedi News) e disporre lo scorporo o la collocazione sul mercato azionario di una parte della società: difficilmente però potrà vendere in toto la Universal Music, se vuole evitare di pagare tasse più gravose e una pesante penale ai precedenti proprietari della casa discografica, i canadesi Bronfman.