Vivendi Universal e Bertelsmann, le due maggiori aziende europee nel campo dell'intrattenimento e della musica sembrano procedere su binari paralleli, di questi tempi, sfoltendo le ramificazioni societarie per concentrarsi sul “core business” e recuperare la liquidità e l'efficienza gestionale perduta: così, mentre la multinazionale francese si allontana dal mercato dell'editoria USA vendendo la casa editrice Houghton Mifflin (vedi news), la rivale tedesca smonta passo dopo passo il progetto strategico del suo ex amministratore delegato Thomas Middelhoff (che intendeva trasformare la società in un leader della comunicazione e del commercio elettronico) liquidando una dopo l'altra le sue attività on-line. L'ultimo passo in questa direzione risale ad appena prima di Natale, quando il nuovo management del gruppo ha definito la cessione di una quota del 40 % di Pixelpark, società di servizi destinati al Web. I portavoce di Bertelsmann non hanno fornito informazioni su chi siano i compratori, ma secondo fonti attendibili si tratterebbe di Axel Fischer, proprietario dell'agenzia multimediale Mediaci, e di Wolf-Dieter Gramatke, ex presidente della casa discografica Universal Music in Germania, ognuno dei quali si sarebbe assicurato il 20 % circa del capitale. <br> Bertelsmann deteneva dal 1996 il 75 % del pacchetto azionario Pixelpark. Si ritiene che il trasferimento delle quote di maggioranza a Fischer e Gramatke possa favorire il rientro come amministratore delegato del fondatore (e amico di entrambi) Paulus Neef, allontanato dai vertici Bertelsmann poche settimane fa con l'accusa di avere pagato oltre misura l'acquisto di un'azienda rivale.