L'introduzione di un tetto massimo all'ascolto gratuito della Web radio (40 ore al mese, applicato per incoraggiare il passaggio del pubblico alle opzioni a pagamento senza interruzioni pubblicitarie e compensare così il costo delle royalty versate alle case discografiche) ha permesso a Pandora di migliorare i suoi conti economici. I dati trimestrali pubblicati dalla società di Oakland (California) parlano infatti di un incremento del 55 per cento dei ricavi (a 125,5 milioni di dollari) e di un aumento del 114 per cento, anno su anno, degli abbonati a pagamento, 700 mila in più. Sul totale del fatturato, gli introiti derivanti dall'ascolto su dispositivi mobili valgono 86,7 milioni di dollari (+ 97 per cento sullo stesso periodo dell'anno precedente), mentre i ricavi da abbonamenti sono raddoppiati passando da 10,2 a 20,4 milioni di dollari. In aumento anche le ore di ascolto complessive nel trimestre (4,18 miliardi, + 35 per cento) e la quota dell'ascolto radiofonico sul totale del mercato statunitense (dal 5,86 al 7,33 per cento). Pandora continua a operare in perdita, ma con un disavanzo netto ridottosi da 28,6 a 20,2 milioni di dollari. Secondo i dati più recenti comunicati dalle stesse società, Pandora conta attualmente su 2 milioni e mezzo di abbonati, molto distante dal colosso dell'emittenza via satellite Sirius XM (24,4 milioni) ma relativamente più vicino a servizi di streaming specializzati come Spotify e Deezer (6 e 4 milioni rispettivamente). Alle sue spalle si collocano invece Muve Music (1,4 milioni di utenti a pagamento), Rhapsody (1 milione) e WiMP (350 mila).