Da ieri, lunedì 3 giugno, Rhapsody - uno dei primi e più longevi servizi di streaming al mondo - è disponibile anche in Italia, affiancandosi a piattaforme come Deezer, Spotify e Rdio con il celebre logo di Napster (rilevata nel 2011). Il lancio, che corona un anno di lavori preparatori finalizzati a confezionare offerte editorali e di contenuti modellate sui bisogni locali - è avvenuto contemporaneamente in 14 Paesi europei (gli altri sono Austria, Belgio, Danimarca, Finlandia, Francia, Irlanda, Lussemburgo, Norvegia, Olanda, Portogallo, Spagna, Svezia e Svizzera; in Germania e nel Regno Unito il servizio era già in funzione). "Non offriamo un semplice archivio di brani ma un grande servizio musicale", ha spiegato a Billboard l'amministratore delegato di Rhapsody Jon Irwin. "Non puoi accontentarti di rendere disponibile un grande contenitore di canzoni e aspettarti che la gente lo compri. Devi adattarti alle diverse lingue, ai contenuti e alla programmazione locale. Quel che è rilevante in Portogallo non è detto che lo sia anche in Germania". Con il lancio europeo, il servizio risulta ora disponibile in 17 Paesi, contro i 28 di Spotify e i 182 di Deezer (che però è ancora assente dal mercato più importante del mondo, gli Stati Uniti). L'offerta base in abbonamento di Napster costa 9,95 euro al mese e consente l'accesso a un catalogo di 20 milioni di canzoni senza limiti e interruzioni pubblicitarie, via Web e mobile, online e offline; grazie a una promozione organizzata in collaborazione con Sonos, ditta che produce impianti wireless per la riproduzione di musica in streaming ad alta fedeltà, è tuttavia possibile provare gratuitamente il servizio per 90 giorni. In numerosi territori europei, ha spiegato Irwin, Rhapsody/Napster sta tratttando con diverse imprese di telefonia mobile per offrire il servizio in bundle con i loro pacchetti tariffari.