Steve Case ha appena annunciato il suo “sacrificio” nel bene dell'azienda (vedi News), e già si addensano le previsioni sul futuro in serbo per AOL Time Warner. Ogni decisione è ancora prematura, stando a quanto sostengono i bene informati, ma l'uscita di scena del numero uno di America Online nonché artefice del “merger” sembra rendere sempre più probabile una liquidazione degli interessi nel settore Internet e banda larga (rappresentati dalla stessa AOL) o quantomeno una modifica della ragione sociale in modo da ridimensionare la rilevanza della Web company, soluzioni entrambe caldeggiate da mesi dagli investitori (che hanno reagito bene alla notizia delle sue dimissioni, facendo rialzare la testa ad un titolo che ha perso il 70 % del suo valore nei due anni di contrattazioni successive alla fusione). <br> Secondo Jessica Reif Cohen, un'analista di Merrill Lynch, la corporation potrebbe tornare a chiamarsi semplicemente Time Warner, mentre il marchio America Online resterebbe ad identificare solo una delle divisioni in cui si articola il gruppo. Un eventuale “spin-off” di AOL, invece, avverrà solo in tempi successivi, per lasciare alla società il tempo di raddrizzare i suoi conti economici bilanciando la perdita di introiti pubblicitari con un aumento delle sottoscrizioni a pagamento.<br> Non sembra peraltro che con le dimissioni di Case la strategia di AOL Time Warner sia destinata a cambiare radicalmente, dal momento che da tempo il presidente non aveva voce in capitolo nella gestione operativa della società (in mano a Richard Parsons). Né figurano più suoi uomini di fiducia, a questo punto, nella stanza dei bottoni: il vicepresidente di AOL Ted Leonsis, il più titolato tra quelli rimasti in carica, non ricopre nessuna posizione a livello di gruppo.