Causa (probabile) a Pandora, accordo con iTunes Radio. La società degli autori americana BMI adotta la politica del bastone e della carota nei riguardi della leader di mercato e della nuova arrivata nel settore della Internet radio. Con la piattaforma di Apple, ufficialmente annunciata lunedì scorso a San Francisco, l'agenzia di collecting statunitense avrebbe firmato - secondo fonti ufficiose - un accordo di licenza che anche ai suoi associati - così come alle major dell'editoria e ai loro autori - assicurerebbe una quota del 10 per cento dei ricavi pubblicitari conseguiti dal servizio (nel frattempo alla società di Cupertino manca ancora la firma di Universal Music Publishing, ma sembra che la soluzione sia imminente). Con Pandora - che per godere delle riduzioni di royalty previste dalla legge americana ha appena deciso di acquistare una piccola emittente via etere del South Dakota - invece i rapporti restano decisamente conflittuali: interrotte le trattative, la società degli autori intenderebbe adire le vie legali per far fronte al tentativo della Web company di pagare meno del 4,1 per cento dei ricavi versati l'anno scorso agli editori. Nell'intricato quadro dei rapporti tra radio online e detentori dei diritti in materia di royalty per la trasmissione di musica registrata, va ricordato che Pandora ha a sua volta citato in giudizio, lo scorso novembre, l'altra grande società degli autori americana, ASCAP.