Per gli appassionati di musica in visita a Londra, il “Tower” di Piccadilly Circus era diventato un punto di approdo imprescindibile, grazie alla felicissima posizione, agli orari allargati di apertura e al vasto assortimento di merce, anche di importazione USA e giapponese, disponibile all’interno. Fa clamore anche da noi, di conseguenza, la notizia che quel negozio, inaugurato nel 1985, chiuderà nell’arco di tre mesi, preceduto dall’altro punto vendita Tower localizzato in Kensington High Street: in realtà i negozi non moriranno ma subiranno la trasformazione in Virgin Megastores, dopo che tra le due società, americana ed inglese, è stato finalizzato un accordo di cessione delle licenze che permetterà tra l’altro di garantire il posto di lavoro alle maestranze impiegate nei due esercizi commerciali. <br> La notizia non arriva del tutto inattesa, comunque, perché già lo scorso agosto (vedi News) la società proprietaria del marchio Tower Records, MTS Inc., aveva annunciato l’intenzione di chiudere sei punti vendita in Gran Bretagna, costretta alla ritirata dalla scarsa redditività e dai costi crescenti richiesti dall’attività commerciale. In quella stessa occasione il management aveva espresso la volontà di conservare una presenza attiva nel Regno Unito, magari con l’aiuto di un partner a cui affidare in franchising la gestione dei negozi: nessun progetto di collaborazione, tuttavia, si è concretizzato in tempi utili, mentre sembrerebbe che una soluzione sia all’orizzonte per tenere in vita l’insegna almeno in Irlanda; resterà sicuramente attivo, invece, il sito inglese TowerRecords.co.uk, che in due anni ha sviluppato fatturati e profitti in crescita e che si propone ora di sviluppare il suo giro d’affari nell’intera Europa. <br> Il presidente americano di Tower Records, Michael Solomon, ha motivato la sofferta decisione di abbandonare il suolo inglese con l’impennata subita dagli affitti, la recessione generale del mercato e la guerra dei prezzi dei CD scatenata soprattutto dai supermercati. Fatto sta che, con la scomparsa della celebre insegna giallo-rossa dal centro di Londra, il panorama musicale della capitale, dopo diciotto anni, non sarà più lo stesso.