A lungo attesa (e preannunciata dal suo stesso management) la riconfigurazione societaria e finanziaria della Web company torinese diventa realtà: il consiglio di amministrazione, informa una nota diffusa oggi, 4 febbraio, ha approvato un accordo di integrazione con Buongiorno SpA che avverrà tramite la fusione per incorporazione di quest'ultima in Vitaminic SpA, previa nulla osta della Consob e delle altre autorità competenti nonché l'approvazione delle rispettive assemblee degli azionisti. <br> Dall'operazione, che combina le risorse tecnologiche e i contenuti musicali di Vitaminic con la piattaforma distributiva ed i servizi mobili interattivi gestiti da Buongiorno S.p.A (società che gestisce molteplici servizi di posta elettronica, sms-gsm, voicemail e wap, con un'utenza calcolata in oltre 30 milioni di iscritti nel mondo ed un parco clienti che include i maggiori operatori telefonici nazionali, il governo italiano, vari ministeri e il gruppo RCS-hdp) nascerà una nuova compagine societaria denominata Buongiorno Vitaminic spa, finanziata al 90 % da Buongiorno e il cui fatturato stimato per il 2003 dovrebbe essere compreso tra i 52 e i 56 milioni di euro (il consolidato del 2002 è di 47 milioni di euro, di cui 7 relativi a Vitaminic); entro lo stesso anno il management prevede di raggiungere già il punto di pareggio.<br> Mauro Del Rio, fondatore di Buongiorno, ne sarà il maggiore azionista, con una quota che dovrebbe aggirarsi intorno al 27,5 %, seguito dai suoi soci Jorge Mata Jimenez e Andrea Casalini; i tre fondatori di Vitaminic, Gianluca Dettori, Adriano Marconetto e Franco Gonella, resteranno tutti nella compagine azionaria (così come il fondo Kiwi 1) accanto ad investitori come Sanpaolo Imi Private Equity e Co.FI.BA Luxembourg S.A. (Barilla) <br> Parlando all'agenzia Reuters, lo stesso Dettori ha ammesso che la fusione si è resa necessaria a seguito di un anno “difficilissimo per Vitaminic, che ci ha costretti a rivedere drasticamente i ricavi stimati per il 2002”. Il “merger”, ha aggiunto il ceo della società torinese, non ha però solo motivazioni finanziarie (per quanto contribuirà sostanzialmente a riassestare i conti della società torinese) ma anche industriali. Secondo Dettori, la sinergia tra i due nuovi partner permetterà di sfruttare al meglio le opportunità che lo sviluppo della banda larga e delle reti di terza generazione offrono al settore della “mobile music”: un mercato che nel 2006 – secondo il chief executive officer di Vitaminic – dovrebbe valere 2,692 miliardi di euro nella sola Europa (dove tanto Vitaminic che Buongiorno sono già ampiamente presenti). E segnalerà anche un cambio di indirizzo strategico per la Web company stessa: che non venderà più solo musica digitale ma anche “infotainment” (informazione ed intrattenimento), sul Web ma soprattutto attraverso i telefonini cellulari.