Si è spento nei giorni scorsi, a New York, il produttore e impresario musicale Ed Germano, titolare dei celebri studi di registrazione Hit Factory, uno dei complessi più frequentati, negli ultimi trent’anni, dai musicisti rock (tra gli innumerevoli classici che vi sono stati realizzati figurano “Born in the U.S.A.” di Bruce Springsteen, “Double fantasy” di John Lennon, “Graceland” di Paul Simon e “Songs in the key of life” di Stevie Wonder). <br> L’imponente struttura, che oggi conta 10 studi di incisione e quattro sale per il mastering, è ubicata in due diversi locali sulla 54 ma strada West di Manhattan. Le sue origini risalgono a fine anni ’60, quando il celebre autore e produttore soul e rock and roll Jerry Ragovoy (che ha firmato classici come “Get it while you can” e “Piece of my heart”, portate al successo da Janis Joplin) allestì una delle prime imprese indipendenti del ramo in grado di competere con quelle gestite dalle grosse case discografiche. <br> Ragovoy ne aveva ceduto la proprietà a Germano nel 1975: con la sua scomparsa, gli Hit Factory resteranno comunque in famiglia sotto la guida del figlio Troy.