Chiude, ennesima vittima della recessione economica, il servizio di mail order autogestito dalla band californiana, fonte primaria della celebre serie di dischi live d’archivio “Dick’s Picks” (giunta recentemente al 27° volume) e di altre incisioni legate alla estesa “famiglia” che fa capo ai ricostituiti Dead (come si fanno chiamare ora, vedi News). La sede della società Grateful Dead Productions, un ex stabilimento della Coca-Cola localizzato a Novato, nella Marin County californiana, verrà probabilmente messa in vendita quanto prima: lo staff, che conta attualmente circa venticinque persone, dovrà essere ridotto di una decina di unità, uffici e magazzino traslocheranno in un’altra sede più piccola e l’esercizio effettivo del servizio (packaging, spedizioni e gestione degli ordini) verrà affidato ad una società esterna (stando alle prime notizie, residente in Florida) <br> “Da almeno cinque anni le cose non andavano bene, e oggi l’impresa commerciale non è più in grado di sostenersi da sola, a fronte dei costi del personale e del prezzo degli affitti in una regione come la Marin County”, ha confessato il bassista dei Dead, Phil Lesh. “Le nostre vendite”, ha aggiunto, “non hanno tenuto il passo con quanto sarebbe stato necessario per tenere in piedi la struttura così com’era”. <br> Lesh assicura tuttavia che la serie dei “Dick’s Picks” e delle altre pubblicazioni curate direttamente dalla band non verrà interrotta, in quanto la Grateful Dead Productions continuerà a seguire la produzione sotto il profilo creativo. Tra l’altro è in scadenza anche il contratto con la Arista (etichetta della major BMG), che finora aveva distribuito numerose altre incisioni live della band, e contatti sono in corso con altri potenziali partner interessati a distribuire quella porzione del catalogo. “Non lo avessimo fatto adesso”, ha concluso Lesh a proposito della decisione di ridimensionare le operazioni, “non avremmo potuto prenderci cura dei dipendenti: così invece siamo stati in grado di offrirgli una liquidazione generosa”.