La telenovela EMI (Vende? Non vende? Compra? Non compra?) si arricchisce di altri, intriganti capitoli. Nelle ultime ore gli esperti di mercato (o gli speculatori finanziari, chissà) si sono dati da fare a prefigurare le possibili mosse della major britannica, dando per buone le indiscrezioni (vedi News) che la vogliono interessata all'acquisto di Warner Music, il braccio musicale di AOL Time Warner che il boss Richard Parsons non sembra più considerare strategico per il futuro della corporation americana. <br> Le valutazioni degli analisti collocano il prezzo corrente di mercato di Warner intorno ai 3 miliardi di dollari (vedi News): una cifra che Alain Levy e i suoi collaboratori in EMI potrebbero coprire in parte, secondo alcuni, liquidando la divisione publishing della società inglese o le stesse edizioni Warner Chappell per concentrarsi sul business discografico (ma non si diceva, fino a poco tempo fa, che proprio le edizioni sono destinate a diventare un patrimonio-chiave per ogni impresa musicale?). Vendendo quel ramo d'azienda per una somma che potrebbe aggirarsi realisticamente intorno ai 2 miliardi di dollari, a EMI resterebbe da sborsare un solo miliardo, che potrebbe cercare a quel punto di recuperare sul mercato azionario. Fantaeconomia, o c'è un fondo di verità?