"Eliminare i siti pirati dai motori di ricerca è un atto contrario alla filosofia di Google". Lo ha dichiarato il presidente della società Eric Schmidt durante una conferenza stampa informale organizzata a margine della Allen & Co Conference a Sun Valley, Idaho. "L'industria vorrebbe che editassimo il Web cancellando letteralmente un certo numero di siti", ha ripetuto nell'occasione il numero uno del colosso di Mountain View che pur manifestando opinioni divergenti ha reiterato l'impegno a tener fede agli accordi presi con i detentori dei copyright, case discografiche incluse: "E' un fatto accertato che esistono siti pirata e che abbiamo intrapreso delle iniziative per ridurre il numero di persone che ne fanno uso" ha detto, sottolineando che spetta però a chi tutela le opere dell'ingegno fare i "poliziotti del Web" intervenendo per bloccare abusi e violazioni di legge. In base agli accordi presi con le industrie del copyright Google ha eliminato la parola "pirateria" dal suo sistema di ricerca automatica e ha iniziato a usare algoritmi che declassificano i siti nelle liste dei risultati di ricerca in base al numero di segnalazioni di violazione ricevute. All'inizio di questo mese il numero di richieste di rimozione di indirizzi Internet "pirata" ricevute quotidianamente da Google ha superato quota mezzo milione.