Caduto il veto del Tribunale Fallimentare che in un primo momento aveva bloccato la cessione del ramo d'azienda a Dps Trony, Fnac Italia ha riaperto da ieri 15 luglio i cinque negozi "sopravvissuti" a Milano, Torino, Genova, Verona e Napoli con la vecchia insegna ma sotto la nuova proprietà (restano chiusi invece quelli di Roma, Firenze e Grugliasco alle porte del capoluogo piemontese, non inclusi nell'accordo siglato tra il liquidatore e la catena di elettronica di consumo). Numerosa, nelle cinque città, la folla di appassionati e curiosi che è accorsa a visitare i punti vendita rimasti - almeno per ora - sostanzialmente inalterati nelle merceologie di prodotti in vendita, gadget audio ed elettronici, computer, tablet e videogiochi, smartphone e televisori ma anche beni culturali come libri, dischi e Dvd (oltre ai giocattoli, una novità; dagli scaffali e dall'assortimento risultano per ora assenti elettrodomestici "bianchi" come frigoriferi e lavatrici, punto di forza dell'offerta Trony). Stando alle dichiarazioni rilasciate da alcuni dipendenti alla stampa, la Fnac sembra però destinata a perdere la sua vocazione di polo culturale dal momento che non dovrebbe più organizzare dibattiti, esibizioni musicali e presentazioni di libri (a meno che a gestire gli spazi a tale scopo intervengano operatori esterni come Mondadori).