Non sono bastati, a Clive Calder, i quasi tre miliardi di dollari intascati dalla BMG in cambio del gruppo Zomba (vedi News) per diventare il discografico più ricco del mondo. Così almeno sostiene la rivista Forbes, che nella sua consueta classifica dei “paperoni” dell’anno colloca l’imprenditore sudafricano in 162ma posizione al fianco di Edgar Bronfman Sr., capostipite della famiglia canadese un tempo padrona della major Universal (per entrambi il patrimonio stimato è di 2,3 miliardi di dollari). Davanti a loro, classificato al n. 83 (3,8 miliardi di dollari) rimane infatti David Geffen, che d’altra parte si può oggi considerare più uomo di cinema – grazie alla fortunata partnership con Steven Spielberg - che di musica. <br> Ben posizionati, nella graduatoria capeggiata ancora una volta da Bill Gates (40,7 miliardi di dollari) sono anche il boss della Viacom Sumner Redstone (ventiseiesimo, con 8 miliardi di dollari) e la famiglia di Reinhard Mohn, proprietari del colosso Bertelsmann (posizionati al numero 72, con 4,1 miliardi di dollari). Nessuno dei due, però, può essere considerato ovviamente un vero “music man”.