Ci sono squadre sportive, case editrici, emittenti TV via cavo – ma non la casa discografica Warner Music - nel pacchetto di “asset” aziendali che AOL Time Warner è pronta a vendere subito, in tutto o in parte, sul mercato per rastrellare contante destinato a ridurre il pesantissimo debito societario (27 miliardi di dollari). Lo ha detto martedì scorso, 4 marzo, l'amministratore delegato Richard Parsons, spiegando ad una platea di investitori riunita a Palm Beach, in Florida, di avere come obiettivo la raccolta immediata di 2/4 miliardi di dollari in denaro liquido. <br> Il ragionamento di Parsons è lineare: AOL Time Warner vuole abbandonare i settori in cui non ha le dimensioni di scala necessarie per competere con i rivali e che non producono un reddito interessante. L'editoria (Warner Books e Little Brown & Co.) e le TV via cavo, per cui è in programma un'offerta pubblica di acquisto, rientrano in questo ambito, ha spiegato il manager afroamericano, che ha invece glissato sull'argomento Warner Music. Sembra comunque, da fonti americane, che le trattative con EMI (vedi News) non abbiano fatto sostanziali passi in avanti negli ultimi giorni.