Ostacolata, come in molti altri Paesi, da una legislazione restrittiva che mette in seria difficoltà i piccoli locali che intendono organizzare concerti, l'industria australiana della musica dal vivo potrà contare nel prossimo futuro sul sostegno economico del governo nazionale, che al settore ha destinato un finanziamento di 508 mila dollari (americani) spalmato su tre anni, prevedendo l'istituzione di un National Live Music Office che avrà sede a Sydney presso i quartieri generali della Australiasian Performing Rights Association. "L'Ufficio", spiega un comunicato emesso dalla stessa APRA, "identificherà e promuoverà riforme nel campo delle leggi sulla pianificazione urbanistica, sull'edilizia e sulla concessione delle licenze che in anni recenti hanno devastato in Australia la musica dal vivo e i locali destinati a ospitare manifestazioni artistiche". Tra i progetti già annunciati figura anche il lancio di una "National Best Practice Guide" che fornirà a enti governativi e amministrazioni locali gli standard cui attenersi per promuovere la musica dal vivo. Secondo uno studio commissionato dall'APRA nel 2001, il settore live australiano genera annualmente un fatturato di circa 1,2 miliadi di dollari e uno sbigliettamento di quasi 42 milioni di tagliandi, dando lavoro a tempo pieno a quasi 15 mila persone.