Strano ma vero: proprio la Cina, Paese che del concetto di omogeneità socioculturale ha fatto per decenni l'architrave della sua organizzazione politica e sociale, interviene per intimare uno stop alla proliferazione in tv dei talent show musicali, giudicati eccessivamente standardizzati e promotori di modelli di comportamento troppo sganciati dalla realtà. Secondo quanto riporta Billboard l'iniziativa è stata presa dall'Amministrazione Generale di Stato per la Stampa, le Pubblicazioni, la Radio, il Cinema e la Televisione, con un comunicato in cui si spiega che l'autorità di controllo dei media porrà un limite al numero e alle ore di trasmissione dei concorsi canori televisivi in modo da evitare l' "uniformità" e da sollecitare "l'incoraggiamento e l'assistenza a programmi televisivi originali più vicini alla realtà, alla vita e alle masse". Al momento risultano essere sette i talent show in onda nel Paese, incluse le versioni locali dei format internazionali The Voice e Idol e un equivalente di X Factor che ha esordito nel mese di giugno. In seguito all'intervento dell'autorità statale è già stata interrotta la produzione di tre show similari mentre altri due progetti già in fase di lavorazione verranno posticipati per evitare il picco estivo; i palinsesti subiranno inoltre dei ritocchi per evitare doppioni e confronti diretti.