La notizia, a voler leggere tra le righe, sarebbe un'altra, ovvero la (mezza) conferma, da parte dello storico network televisivo-musicale, della partecipazione del duo dance parigino ai prossimi Video Music Awards, in programma il 25 agosto prossimo al Barclay Center di Brooklyn, a New York. La cronaca, però, parla in una smentita, da parte dei responsabili di MTV, di aver "bloccato" l'apparizione dei Daft Punk al Colbert Report, show satirico di Comedy Central (emittente controllata da Viacom, il medesimo gruppo del quale fa parte la stessa MTV) presso il quale Guy-Manuel de Homem-Christo e Thomas Bangalter avrebbero dovuto far debuttare, per lo meno sul piccolo schermo, il loro nuovo album "Random access memories". A lanciare il j'accuse, lo scorso 7 agosto, era stato l'ideatore e conduttore del programma, Stephen Colbert: "Noi abbiamo ingaggiato il gruppo circa un mese fa. Solo che Comedy Central è controllato da Viacom, che è solo stesso gruppo che possiede MTV", aveva polemicamente dichiarato lo showman, "I Daft Punk, pare, faranno un'apparizione a sorpresa ai prossimi MTV Video Music Awards. Sarà a sorpresa, quindi - mi raccomando - non ditelo a nessuno. Anche perché, e questo è davvero divertente, nessuno l'aveva detto nemmeno a me, almeno fino a un paio d'ore fa". "Capisco che i VMA abbiano le loro regole", aveva poi ribattuto Colbert nel podcast del comico Paul Mecurio: "Immagino che avere i Daft Punk nello show, per loro, sia stato un gran colpo. Quello che è rimasto fregato, in questa faccenda, sono io, che da un momento all'altro mi sono ritrovato senza ospiti per il mio programma". A giro nemmeno strettissimo, è arrivata la replica del canale musicale. "Non è nostro costume imporre niente a nessuno", ha replicato, dalle colonne dell'Hollywood Reporter, il produttore dei VMA Jesse Ignjatovic: "Abbiamo parlato con loro, e immagino che abbiano deciso di cambiare i loro programmi in corsa. Non vorrei far sembrare MTV un'emittente che proibisce qualsiasi cosa a chiunque: in ultima istanza, resta agli artisti e ai loro manager decidere cosa sia più giusto fare".