Altri grattacapi in vista per la multinazionale francese: il magnate John Malone, titolare della holding Liberty Media che nel 2001 aveva ceduto a Vivendi il controllo dei canali televisivi USA Networks in cambio di quote di capitale, ha chiesto l'annullamento del contratto sostenendo che il suo amministratore delegato di allora, Jean-Marie Messier, condusse in porto l'affare mentendo sullo stato finanziario dell'azienda, già schiacciata da un debito che ammontava a 19 miliardi di dollari (vedi News). Accanto ad altre società del gruppo, le proprietà cedute erano entrate a far parte della divisione Vivendi Universal Entertainment, unità operativa che fino a poche settimane fa era gestita dall'imprenditore americano Barry Diller (vedi News). <br> Alla notizia della vertenza giudiziaria sollevata da Liberty, i portavoce di Vivendi hanno replicato liquidandola come “priva di merito”, e sostenendo che si tratta di un tentativo per acquisire maggiore potere negoziale nelle relazioni d'affari tuttora in corso tra le due società. Vivendi ha fatto sapere che proprio il giorno precedente l'apertura della vertenza c'era stato un incontro tra i vertici di Liberty e le banche che finanziano la società francese: e proprio i nomi di Malone e della sua società erano affiorati nei mesi scorsi nella rosa degli interessati a rilevare in tutto o in parte le aziende del settore entertainment di Vivendi.