Gli accertamenti finanziari e le indagini di bilancio a cui è attualmente soggetta la multinazionale francese Vivendi Universal (vedi News) portano alla luce particolari inediti sulla rottura del rapporto di lavoro con l'ex amministratore delegato del gruppo, Jean-Marie Messier. <br> Dal report annuale preliminare depositato presso gli organi antitrust francesi risulta infatti che prima di essere esautorato nel luglio dello scorso anno dal consiglio di amministrazione della società (vedi News), Messier ha intascato la bellezza di 6,1 milioni di dollari per gli ultimi sei mesi in cui è stato in servizio, circa il 10 % in più dello stipendio percepito durante tutto il 2001. E risulterebbe anche che il manager transalpino abbia mentito ai suoi azionisti, avendo venduto parte del suo pacchetto nei mesi immediatamente precedenti alla sua uscita di scena, diversamente da quanto da lui pubblicamente sostenuto fino ad oggi. <br> Entrambe le notizie non dovrebbero far piacere agli investitori di Vivendi né al nuovo management dell'azienda, che si era rifiutato di riconoscere a Messier alcuna compensazione per il licenziamento in tronco, motivato con l'enorme carico di debiti causati dalla sua (secondo alcuni dissennata) politica di acquisizioni.