Presentato ufficialmente in giugno alla Worldwide Developers Conference organizzata dalla Apple a San Francisco, il servizio iTunes Radio potrebbe debuttare già in settembre negli Stati Uniti con le spalle coperte da importanti sponsorizzazioni: secondo quanto scrive Billboard riprendendo un'anticipazione della testata specializzata Advertising Age, sul carro sarebbero già saliti colossi come McDonald's, Pepsi, Nissan, Procter & Gamble e un paio di altre aziende, ognuna delle quali in esclusiva per il settore merceologico di competenza per tutta la parte restante del 2013 mentre a partire dall'anno prossimo i cancelli saranno aperti a tutti gli altri inserzionisti pubblicitari interessati (proprio la presenza degli spot commerciali consente l'accesso gratuito del pubblico alla piattaforma, privo di interruzioni pubblicitarie per i soli abbonati al servizio "cloud" di iTunes Match). Secondo Advertising Age lo schema iniziale di funzionamento di iTunes Radio prevede un'inserzione pubblicitaria ogni 15 minuti di fruizione, con uno spot video all'ora. Alle aziende interessate, a partire dal 2014, verranno venduti "pacchetti" da almeno un milione di dollari che prevedono una copertura pubblicitaria di durata annuale (con la possibilità, per gli stessi inserzionisti, di sponsorizzare canali tematici con il loro brand commerciale). Come ricorda Billboard, Apple ha assunto una presenza significativa nel mobile advertising soltanto a partire dal 2010, quando ha introdotto il servizio iAd e spot confezionati su misura per la diffusione su iPad: la società di Cupertino, tuttavia, è ancora lontana dai ricavi pubblicitari realizzati attraverso questo canale da Google, Facebook e Pandora, concorrente diretto nel campo delle Internet radio. Il lancio di iTunes Radio negli Stati Uniti dovrebbe coincidere con quello di due nuovi modelli di iPhone, ovviamente abilitati alla fruizione del servizio accanto agli altri dispositivi della gamma Apple (iPod Touch, iPod, iPad e Apple TV). Ci vorrà del tempo, osserva Glenn Peoples di Billboard, prima che possa diventare un centro di profitto per Cupertino, mentre non è chiaro al momento quale sia l'obiettivo finale: spingere ulteriormente le vendite di musica in download (attraverso il pulsante incorporato che permette di acquistare direttamente dall'iTunes Store) o aprire la strada a un vero e proprio servizio di streaming in abbonamento competitivo con Spotify, Deezer, Rdio o Google Play, un modello che i vertici di Apple sembrano tuttavia considerare ancora prematuro per il mercato di massa.