Personaggi come Alberto Brizzi (produttore di Frankie Hi-NRG e di Subsonica, tra gli altri), Luca Morino (frontman dei Mau Mau), Valerio Corzani (anima dei Mazapegul), Cesare Malfatti (chitarrista e autore dei La Crus) e Francesco Ceravolo (bassista degli Amari, nuova band elettronica) uno fa fatica ad immaginarseli, seduti a discutere di copyright e diritto d'autore nelle sale austere di viale della Letteratura a Roma: e invece sono proprio i loro nomi, quelli che affiorano dalla prima lista materializzatasi in vista delle elezioni SIAE fissate per l'8 giugno prossimo (vedi News). A sostenerne la candidatura (in rappresentanza dei 36 mila autori meno abbienti: coloro cioè che incassano meno di 15 mila euro all'anno) è Arezzo Wave, il maggior festival rock italiano che Mauro Valenti ha fondato ormai sedici anni fa. Per stilare il loro “manifesto” elettorale, Valenti e i suoi collaboratori hanno guardato all'esperienza francese, e in particolare all'insieme di misure che nel 1985 vennero tramutate in legge su iniziativa dell'allora ministro della Cultura Jack Lang: a quel modello fa riferimento il programma elettorale del quintetto per invocare sostegno ai nuovi talenti (anche attraverso un finanziamento delle prime registrazioni), appoggio ai locali e sale prove che danno spazio a gruppi emergenti, promozione di tournées e festival, e infine supporto e contributi all'esportazione del prodotto italiano all'estero: il tutto con l'obiettivo di portare per la prima volta la cultura musica giovanile nei centri nevralgici della società degli autori, fino ad oggi controllati da gruppi di potere consolidati e da professionisti della “politica” in ambito musicale. <br> Linee di programma non dissimili (ma evidentemente con differenze insanabili di vedute e di prospettive che hanno impedito la formazione di una lista unica) propone anche l'alleanza, ufficializzata in questi giorni, tra Arci Nazionale, l'associazione degli editori indipendenti Anem e AudioCoop, organismo che coordina diverse figure e realtà professionali della scena “indie” e che ha proprie sedi ormai in quindici regioni italiane. I punti chiave del documento sottoscritto dalle tre organizzazioni parlano di maggiore trasparenza nella gestione economica dell'ente e di una più equa distribuzione dei proventi. E rimandano anch'essi a un'invocazione di rappresentanza, in SIAE, della “creatività musicale e culturale giovanile”. Persone, idee e strategie diverse per arrivare allo stesso fine: provare a svecchiare la società degli autori dando una spallata alla nomenklatura.