Con i Cousteau (già disco d'oro in Italia con il loro omonimo album d'esordio) e con Nicola Arigliano, con i Feel Good Productions e con il progetto 1 Giant Leap, la NuN è diventata uno dei marchi più stilosi, eclettici e rinomati del panorama discografico indipendente italiano. I Simply Red di Mick Hucknall, cittadino onorario del Bel Paese, hanno regalato a Stefano Senardi un altro disco d'oro. Il nuovo disco del rosso Mick, “Home”, veleggia già oltre le 55 mila copie vendute (in Italia): a dimostrazione che per conseguire certi risultati, nel mercato frammentato e magmatico di oggi, non c'è bisogno di avere una grande casa discografica alle spalle (quando le indies lavorano bene). <br> L'album, come più volte Rockol ha già avuto occasione di scrivere, è autoprodotto, finanziato e gestito da un'impresa discografica allestita in Inghilterra dallo stesso Hucknall, simplyred.com (vedi News), e la NuN è il referente italiano in una costellazione di partner internazionali che l'etichetta si è scelta con cura programmatica al di fuori delle cinque grandi sorelle del disco (con cui il vocalist e il musicista ha il dente avvelenato). “Io e Hucknall ci eravamo persi di vista, ma alle spalle avevamo un ottimo rapporto fin dai tempi in cui lavoravo in WEA”, ricorda Senardi. “Tanto che nel 1985 pubblicammo il primo disco dei Simply Red, 'Picture book', con sei mesi di anticipo sul resto del mondo. Se non ricordo male, l'LP vendette allora intorno alle 400 mila copie” (erano altri tempi…). E' stato però l'eccellente lavoro che il team di Senardi ha svolto sui due dischi dei Cousteau (in licenza dalla Palm Pictures di Chris Blackwell) a portare il nome NuN all'attenzione dei collaboratori di Hucknall: che, una volta rimesso in contatto con Senardi, è stato ben lieto di ritrovare il vecchio amico dalla stessa parte della barricata. <br> Per “Home”, la NuN cura a livello locale marketing e promozione (più la distribuzione, attraverso la edel): con il particolare non indifferente che i relativi costi sono per la quasi totalità a carico dell'impresa di Hucknall. “Per noi, naturalmente, si tratta di una situazione ideale”, ammette Senardi. “Ma lo stesso artista, secondo quanto scrive il Financial Times, a dispetto dello sforzo economico sostenuto in prima persona rischia di guadagnare 400 volte di più che con i dischi precedenti”. <br> Con il singolo “Sunrise” saldissimo nei primi posti dell'airplay e una campagna televisiva Mediaset in rampa di lancio, Senardi è fiducioso di toccare le 100 mila copie entro l'anno. “Il che, al di là dell'aspetto economico, sarà un risultato estremamente importante per il profilo e le prospettive della NuN, anche sulla scena internazionale. E che mette alla prova le capacità della nostra struttura anche su progetti di maggior peso commerciale”. Resterà un jolly pescato (con abilità) nel mazzo, in tempi caotici e privi di certezze come questi? “Su questi livelli forse sì, anche perché tutto il progetto è stato studiato con rigore scientifico e organizzato nei minimi dettagli dal gruppo di lavoro che ruota intorno a Mick. Però ci sono molti artisti di minore risonanza commerciale che possono percorrere la stessa strada, in modo più 'scientifico' di quanto abbiano fatto fino ad ora: appoggiandosi a qualche 'tecnico' che dia consigli utili, o a qualche struttura che sappia gestire bene il marketing e la promozione. Anche in Italia”.