Scosse telluriche (non inattese, peraltro) si registrano a Londra presso i quartier generali europei della multinazionale nipponica: il Billboard Bulletin dà conto della prossima fuoriuscita di due dirigenti di lungo corso della Sony, Tony Woollcott e Jonathan Morrish, veterani entrambi in servizio dagli anni '70. Woollcott, che ricopriva la carica di vicepresidente senior di Sony Music Europe dal 1993, lascerà l'azienda a fine mese: durante la sua ultratrentennale carriera in Sony ha sovrinteso all'apertura di numerose filiali della major (in Russia, Polonia, Sud Africa, Grecia, Turchia, Ungheria, Repubblica Ceca) per assumere poi, nel 1988, il ruolo di vicepresidente di Sony Music UK. Morrish, che se ne andrà in estate per conservare (forse) un ruolo di consulente esterno, è attualmente responsabile delle comunicazioni di Sony Music Europe, e fa parte dell'organico dal 1976. <br> Intanto, negli USA, il neo presidente/amministratore delegato Andrew Lack ha ufficializzato la nomina di Don Ienner alla carica di presidente di Sony Music U.S., così come ci si attendeva da diverse settimane (vedi News). Il nuovo incarico, creato ex novo, attribuisce al manager statunitense responsabilità di coordinamento su tutte le etichette del gruppo, Columbia, Epic, Sony Classical, Sony Music Nashville, Sony Music Soundtrax, Sony Wonder e Legacy Recordings. A Ienner riporteranno direttamente, dunque, anche i numeri uno di Columbia ed Epic, rispettivamente Will Botwin e Polly Anthony. <br> Ienner, i cui primi passi professionali risalgono ad oltre 30 anni fa nel campo del management artistico, è accreditato come uno dei grandi artefici dei successi Sony, a livello artistico e commerciale, di questi ultimi anni (il cast che ha contribuito a creare nell'etichetta, un mix ben bilanciato di superstar e nuovi talenti, comprende tra gli altri Aerosmith, Destiny's Child, Dixie Chicks, Bob Dylan, Lauryn Hill, Billy Joel, Ricky Martin, John Mayer, Offspring, Bruce Springsteen, System Of A Down e Train). Nel 1989, all'età di 36 anni, aveva assunto la guida della Columbia diventando il più giovane presidente nella storia ultrasecolare della casa discografica americana.