Tuttora ostile a Spotify e alla sua politica in termini di royalty e di licenze ("E' una corsa continua verso il basso e dovremo combattere per continuare ad assicurare un valore agli artisti e alla musica che pubblichiamo"), Scott Borchetta, titolare della Big Machine che ha come artisti di punta Taylor Swift, Tim McGraw e Rascal Flatts, è invece pronto a collaborare con Beats Music, il servizio di streaming orchestrato da Jimmy Iovine e Trent Reznor (nei panni di direttore artistico) il cui lancio in partnership con grandi operatori di telefonia mobile come AT&T è atteso negli Stati Uniti entro l'anno. "C'è un ottimo servizio di abbonamento in cantiere", ha detto qualche giorno fa il discografico americano in una sessione di domande e risposte con Billboard citando Iovine, Reznor e il loro team e preannunciando la collaborazione. "Quelli sono i tipi di situazione che pensiamo possano recare valore a ciò che abbiamo. Ci rendiamo conto che la gente oggi ascolta musica in streaming, e non sto dicendo che non vogliamo esserci anche noi. Ma iI pubblico vuole ascoltare nuova musica: e la notizia è che se continueremo a guadagnare 0,000001 dollari a stream non potremo più permetterci di fare dischi nuovi. C'è un valore da difendere e continueremo a darci da fare per assicurarci che quel valore venga apprezzato e riconosciuto da tutti". Per incrementare le entrate della sua società e moltiplicare le fonti di ricavo, Borchetta ha siglato recentementi accordi strategici con quattro dei maggiori gruppi radiofonici statunitensi (Clear Channel, Beasley Broadcasting, Greater Media e Entercom), ognuno dei quali ha accettato di versare una royalty ogni volta che una canzone della sua etichetta viene trasmessa sui canali terrestri oltre che digitali, e ha lanciato una joint venture editoriale con la Prescription Songs di Dr. Luke i cui progetti si estendono anche al settore televisivo.