Con 358 milioni di dollari di debiti sulle spalle, il celebre marchio che negli anni ’60 introdusse sul mercato discografico il concetto di megastore alza bandiera bianca e cerca un compratore. E’ la fine di un’epoca, per il commercio discografico statunitense e mondiale: rimasta fino ad oggi nelle mani dei suoi fondatori (i primi negozi vennero aperti da Russ Solomon nel 1960) Tower Records avrebbe affidato ad una banca di investimenti di Los Angeles, Greif & Co., il compito di cercare potenziali acquirenti. I nuovi prestiti bancari e il piano di ristrutturazione intrapreso negli ultimi due anni (vedi News) evidentemente non sono bastati a riassestare i conti, né sono state sufficienti le numerose chiusure decise in giro per il mondo (52 punti vendita solo in Giappone, e il celebre megastore di Piccadilly Circus a Londra, vedi News). <br> Le difficoltà dell’azienda di Sacramento erano state ulteriormente sottolineate, negli ultimi giorni, dalla decisione di dilazionare il pagamento di interessi per 5,2 milioni di dollari su obbligazioni vendute nel 1998. Di qui la decisione della società che gestisce il gruppo, MTS Inc., di dare mandato alla Greif & Co. di orchestrare la vendita, concordata con creditori e investitori. Il fondatore di Tower Russ Solomon, figura chiave del commercio discografico USA, aveva già abbandonato il timone della sua creatura nel settembre dello scorso anno (vedi News); a dirigere l’azienda era rimasto il fratello Michael.