All'estero, marchi come ADA (Alternative Distribution Alliance, Stati Uniti) e Caroline Music (Gran Bretagna) sono diventati firme assai conosciute della scena musicale: distribuzioni indipendenti che hanno conquistato market share sostanziose mettendo in pratica il concetto di sinergia, secondo cui il prodotto dell'operazione è superiore al valore e al potenziale dei singoli fattori. Mediamusicaitalia, la distribuzione indipendente che – sotto l'egida di Audiocoop – si appresta a debuttare il 21 giugno prossimo (giorno della festa della musica), ha ambizioni decisamente più ridotte, oltre che un'impostaione e un'organizzazione del tutto differenti: ma è un apprezzabile tentativo di fare “networking” in un mercato tradizionalmente individualista, anche in ambito “indie”, come il nostro. <br> Il sistema si fonda su uno scambio di servizi tra gli associati, etichette indipendenti e artisti autoprodotti: ognuno di essi agisce in pratica da “rappresentante di zona” per i prodotti degli altri, nella promozione sui media e nei rapporti commerciali con i punti vendita (negozi di dischi, librerie, circoli e caffè letterari) a lui più vicini sul territorio e con cui è abituato a lavorare. Ogni negozio sarà dotato di un espositore destinato a dare visibilità al catalogo gestito dalla distribuzione indipendente, in vendita a prezzi adeguatamente ridotti rispetto a quelli praticati dalle major. Un sito Web (www.mediamusicaitalia.it) farà da vetrina e supporto telematico al progetto, fornendo link diretti ai siti di artisti ed etichette nonché ai negozi che effettuano la vendita on-line, notizie sui tour dei gruppi coinvolti, informazioni sulle radio che trasmettono la loro musica e sui punti vendita in cui è possibile acquistare i loro prodotti. <br> Al progetto hanno aderito finora una decina di società sparse sul territorio (Astrazioni Foniche, Blond Records, Bumshiva, Coa Music, Doc Servizi-Freecom, Hullabaloo, Ladymusic, Materiali Musicali, PmA, Studio80 Fortuna Rec., Toast Records) e artisti come Ridillo, Radio Fiera e Giovanni Imparato. Altri dovrebbero aggiungersi da qui al lancio dell'iniziativa.