Come dimostrano le “partenze” di Wyclef Jean e Ozzy Osbourne nonché le voci che circondano i Pearl Jam (vedi News), la multinazionale giapponese sta revisionando attentamente il suo “roster” artistico americano (che conta circa 230 nomi) nella speranza di trovare un altro modo per ridurre le sue spese di gestione. Il timore, però, è di ripetere gli errori del passato, quando – come ricordava ieri (13 maggio) un articolo pubblicato dal Los Angeles Times – la Sony, dopo averle allevate, si lasciò scappare future megastar come 50 Cent, Ashanti e Alicia Keys, consegnandole in pratica alla concorrenza (anche se sulla Keys la società ha mantenuto per contratto una piccola percentuale sulle vendite). <br> La mannaia, secondo quanto riporta il quotidiano USA, è pronta a calare su un gruzzolo di artisti non molto conosciuti, come i Crazy Town e i Duvell Boys, dopo che la società, su pressioni della madre Sharon, ha deciso anche di non esercitare la sua opzione su Kelly Osbourne (vedi News): ma la prudenza, a questo punto, è di rigore. La lista “nera” è nelle mani del nuovo numero uno americano della casa discografica, Don Ienner, che naturalmente non si lascia scappare nulla. “Come sempre”, si limita a sottolineare un comunicato aziendale, “il nostro roster è soggetto a cambiamenti, nel mentre scopriamo e sviluppiamo nuovi talenti”. Una (prevedibile) replica polemica arriva invece dal manager David Sonenberg, il cui assistito Wyclef Jean è passato alla J Records senza che la Sony facesse alcun tentativo per trattenerlo. “Alcuni dei tagli che stanno facendo sono pura follia”, ha dichiarato Sonenberg al giornale americano. “C'è da chiedersi perché le case discografiche siano così incapaci di riconoscere il talento”.