La fusione con un'altra casa discografica non rientra attualmente nelle priorità della EMI Music. Lo ha dichiarato al New York Post il presidente e amministratore delegato del gruppo, Alain Levy, che non ha tuttavia smentito i colloqui intrattenuti negli ultimi mesi tanto con BMG che con Warner Music (a loro volta coinvolte in un progetto di “merger”, vedi News). “Ciò a cui stiamo lavorando attualmente”, ha spiegato Levy, “è costruire una EMI più solida: e questo non necessita per forza un consolidamento (con altre strutture)”. <br> La società britannica, a dispetto del fatturato in calo (- 11 %), ha incrementato i profitti del 33 % (254 milioni di sterline) nell'anno fiscale chiuso a marzo, registrando il margine operativo più alto dell'industria discografica, 11 %. “Siamo riusciti a controllare i nostri costi di marketing su scala mondiale”, ha detto Levy al “Post”. “Ma credo che il lavoro non sia ancora stato completato”.