Il tracollo subìto a livello mondiale dal mercato discografico rischia di colpire due volte le finanze del Duca Bianco: l’agenzia internazionale Moody’s sta prendendo in considerazione la possibilità di abbassare il “rating” assegnato alle obbligazioni che portano il nome del musicista (vedi News), garantite dalle sue stesse royalty, e cioè dai proventi futuri generati dai suoi diritti sui master fonografici e sulle edizioni musicali. La vendita dei titoli ad investitori privati ha fruttato a Bowie 55 milioni di dollari: ma ora, spiega Moody’s, il calo delle vendite di dischi, e di conseguenza delle royalty che l’artista maturerà in futuro, rende meno certo l’investimento e impone la retrocessione del titolo rispetto al suo “rating” originario (A3, il settimo nella scala di valori fissata dall’agenzia). <br> Bowie è stato il primo artista pop, nel 1997, a escogitare questo inedito sistema di finanziamento per la propria attività; sul suo esempio, anche altri artisti come James Brown e Isley Brothers hanno emesso obbligazioni garantite dai loro futuri proventi.