Il turismo musicale - viaggi e spostamenti intrapresi per assistere a festival, concerti ed eventi particolari - è una voce di bilancio importante nel Regno Unito: tanto da fatturare oltre 2 miliardi di sterline nel corso del 2012 (2,2 miliardi, per la precisione), secondo uno studio realizzato per conto degli enti UK Music e VisitBritain che calcola in 1,3 miliardi l'esborso diretto mentre i restanti 900 milioni riguardano le spese accessorie. L'anno scorso i turisti "musicali" presenti nel Regno Unito nel corso del 2012, secondo la ricerca evocativamente intitolata "Wish you were here" e condotta dagli analisti di Oxford Economics sulla base dei dati forniti da promoter, gestori di sale da concerto e società di collecting di diritti, sarebbero stati sei milioni e mezzo: di questi, il 6 per cento proveniente dall'estero e con una spesa media - 657 sterline a testa - equivalente al 20 per cento del totale. "Una spesa totale, diretta e indiretta, di 2,2 miliardi di sterline è una cifra incredibilmente impressionante, in un anno caratterizzato da non pochi problemi", ha commentato la direttrice dell'organizzazione di categoria UK Music Jo Dipple ricordando che il 2012 musicale ha sofferto l'assenza del festival di Glastonbury, un'estate climaticamente sfavorevole, le distrazioni dovute alle Olimpiadi di Londra e la perdurante crisi economica. "Il fatto che ci siano sei milioni e mezzo di turisti è un dato che colpisce ", ha aggiunto, "e il fatto che quel 6 per cento che arriva dall'estero spenda il 20 per cento del denaro è uno sprone per noi e per VisitBritain a portare più stranieri sul territorio, dal momento che sono loro a sborsare in proporzione la maggior parte del denaro".